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La vita

Biografia (I parte)
DE CHIRICO Giorgio nasce il 10 luglio 1888 a Volos, in Grecia......
Biografia (II parte)
Su consiglio di Apollinaire partecipa al Salon d'Automne......
Biografia (III parte)
Partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia......

Percorso creativo

Artista completo
Nel 1929 pubblicò il romanzo "Hebdomeros", un capolavoro della letteratura surrealista. Nel 1931 co...
Il virtuosismo tecnico
Nel quinquennio seguente de Chirico tornò a temi mitologici sotto l'influsso di Bocklin e dei maest...

Opere Significative

Il canto d’amore
Il quadro ha un fascino misterioso, come quasi tutte le opere metafisiche di De Chirico, perché si p...
Piazza d'Italia
Un'altra opera a livello metafisico è la Piazza d'Italia: le strane ombre lunghe......
Ettore e Andromaca
In questo caso i manichini sono protagonisti....


Biografia (III parte)

1924/45


1924. Partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e compie un breve viaggio a Parigi in occasione della messa in scena al ThÈatre des Champs-ElysÈes del balletto La giara di Pirandello, con musiche di Alfredo Casella, di cui ha realizzato scene e costumi. Conosce Raissa Gurievitch Krol, un'attrice russa del Teatro degli Undici fondato da Pirandello, e la sposa durante l'anno.
1925. Si stabilisce con Ralssa, che studia archeologia, nella capitale francese, avendo firmato un contratto con la galleria "L'effort moderne" di Leonce Rosenberg e lavorando assiduamente con il mercante Paul Guillaume. I Surrealisti, che lo avevano eletto loro maestro, lo dichiarano morto nel 1918 e conducono un vero e proprio ostruzionismo verso la sua recente produzione. Alcune sue opere metafisiche sono comunque presenti alla prima mostra del gruppo surrealista alla galleria Pierre ed alcune sue composizioni poetiche del 191 1-13 vengono pubblicate nel n. 5 della "Revolution Surrealiste".
1926. Allestisce una personale con trenta dipinti alla Galleria Paul Guillaume di Parigi, presentato dal collezionista di Filadelfia Albert C. Barnes, che acquisterà molte sue opere. La rottura con il gruppo surrealista sembra definitiva: de Chirico avversa tutto quanto e' moderno e surrealista e sul n. 7 della "Revolution surrÈaliste" Breton lo definisce un "genio sprecato". Incomincia ad esporre in Italia e all'estero con il gruppo del Novecento italiano, accumunandolo a questa tendenza il "desiderio classico" insito nella sua pittura ("Pictor classicus sum").
1927. Altre mostre a Parigi, nuovamente da Paul Guillaume e alla Galleria Jeanne Bucher. Esce la monografia di Roger Vitrac edita a Parigi da Gallimard. I temi degli Archeologi, dei Cavalli in riva al mare, dei Gladiatori, dei Mobili nella valle, dei Bagni misteriosi, ampliano il suo repertorio poetico.
1928. Prima personale a Londra. Nella collana "Arte moderna" di Vanni Scheiwiler esce a Milano la monografia di Roger Vitrac. Jean Cocteau pubblica Le MystËre Laic-Essai d'etude indirecte, dedicato alla pittura di de Chirico ed illustrato da litografie dell'artista. Si tratta della prima analisi in chiave poetica della sua opera dopo quelle di Apollinaire e di Breton. Intanto la polemica con i Surrealisti raggiunge il suo acme. Quando in febbraio de Chirico inaugura da Rosenberg una mostra di quadri recenti d'impronta classicheggiante, i Surrealisti allestiscono nella loro galleria una esposizione intitolata Opere antiche di Giorgio de Chirico, con dipinti metafisici, in buona parte provenienti dalla collezione personale di Breton. Per l'occasione Louis Aragon scrive nel relativo catalogo una ironica prefazione dal titolo Le Feuilleton change d'Auteur. In marzo le due mostre vengono inaugurate a Bruxelles. Andre' Breton pubblica Le Surrealisme et la peinture, esaltando le opere dechirichiane anteriori al 1918 e condannando quelle successive. L'arte di de Chirico e' comunque riconosciuta dai massimi artisti dadaisti e surrealisti (Ernst, Tanguy, Magritte, Dali, etc.) quale fonte delle loro ricerche e creazioni. Anche gli artisti tedeschi della "Nuova oggettività", del "Realismo magico e del Bauhaus ne sono profondamente influenzati. Anche le opere piu' recenti cominciano comunque ad ottenere favorevoli consensi critici e sono oggetti di studio da parte del critico George Waldemar. De Chirico pubblica il Piccolo trattato di tecnica pittorica e realizza il frontespizio per la raccolta di poesie di Paul Eluard Defense de Savoir.
1929-30. Pubblica in francese il suo romanzo Hebdomeros, le peintre et son genie chez l'ecrivain. A Montecarlo realizza scenari e costumi per il balletto Le bal di Rietti, messo in scena da Serge Diaghilev. La crisi del 1929 crea una situazione difficile per il mercato dell'arte e de Chirico decide di ritornare definitivamente in Italia, fissando la propria dimora a Roma. E' con lui Isabella Pakszwer Far, che, mentre il suo matrimonio era in crisi, ha conosciuto a Parigi proprio alla vigilia della partenza e che resterà al suo fianco per tutto il resto della vita. Intanto l'artista prosegue la ricerca avviata sui valori plastici, il preziosismo cromatico e la qualità della materia pittorica. Partecipa a molte mostre internazionali. Esce Calligrammes di Apollinaire illustrato da litografie di de Chirico.
1931-32. E' a Milano dove espone con successo alla Galleria Barbaroux. Espone anche a Praga, presentato da Carlo Carrà, a Bruxelles ed in altri paesi europei. Partecipa alla Biennale di Venezia ed espone a Firenze nella Galleria di Palazzo Ferroni, tenuta dall'antiquario Luigi Bellini.
1933. Realizza scene e costumi per I puritani di Bellini al Maggio Musicale fiorentino ed esegue un grande murale con la tecnica della tempera all'uovo (in seguito distrutto) per la Triennale di Milano. Espone a Genova con Francesco Messina.
1934. Rientra a Parigi ed esegue le litografie per Mythologie di Jean Cocteau. Tristan Tzara ed i Surrealisti tentano una lettura in chiave psicanalitica del dipinto L'enigma di una giornata e la pubblicano sul n. della rivista "Le Surrealisme au service de la Revolution".
1935-45. Dopo che la Quadriennale romana gli aveva dedicato una sala, si reca a New York dove rimane per diciotto
mesi, ospite di Barnes a Merion, nei pressi di Filadelfia. In ottobre presenta una serie di opere datate 1908-1918 presso la galleria di Pierre Matisse ed ottiene un buon successo di pubblico e critica. Prende po parte alla mostra del Museo of Modern Art di New York dedicata all'Arte fantastica, Dada e Surrealismo. Nel giugno del 1936 muore sua madre. Dal 1939, anno in cui lavora per il Covent Garden di Londra, al 1942, quando le sue opere presenti nella sala personale della Biennale veneziana vengono definite "barocche", vive prevalentemente a Milano. Allestisce mostre a Torino, Milano e Firenze. Dipinge ormai tele naturaliste ed esegue numerosi ritratti . S'interessa alla scultura in terracotta e traduce nella terza dimensione i suoi personaggi preferiti: Ettore e Andromaca, Archeologi, etc. Illustra l'Apocalisse e si ritrae per la prima volta con un costume d'epoca alludendo alla continuita' con la tradizione. Nel marzo del 1941 allestisce la sua prima esposizione di sculture alla galleria Barbaroux di Milano. Trascorre gli anni della guerra tra Milano, Firenze e Roma, dove poi si stabilisce di nuovo in maniera definitiva. 1945. Esce in italiano l'autobiografia Memorie della mia vita, cui fa seguito il libro scritto con Isabella Commedia dell'Arte Moderna. La stessa Isabella cambia il titolo dei dipinti di de Chirico da Natura morta a Vita silente. Nel secondo dopoguerra si fanno pi˜ frequenti gli impegni dechirichiani con il teatro lirico: collabora con il Teatro Comunale di Firenze, I'Opera di Roma e il Teatro alla Scala di Milano; s'intensifica in questo periodo anche l'attività grafica dedicata all'illustrazione.

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