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La vita

Biografia (I parte)
DE CHIRICO Giorgio nasce il 10 luglio 1888 a Volos, in Grecia......
Biografia (II parte)
Su consiglio di Apollinaire partecipa al Salon d'Automne......
Biografia (III parte)
Partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia......

Percorso creativo

Artista completo
Nel 1929 pubblicò il romanzo "Hebdomeros", un capolavoro della letteratura surrealista. Nel 1931 co...
Il virtuosismo tecnico
Nel quinquennio seguente de Chirico tornò a temi mitologici sotto l'influsso di Bocklin e dei maest...

Opere Significative

Il canto d’amore
Il quadro ha un fascino misterioso, come quasi tutte le opere metafisiche di De Chirico, perché si p...
Piazza d'Italia
Un'altra opera a livello metafisico è la Piazza d'Italia: le strane ombre lunghe......
Ettore e Andromaca
In questo caso i manichini sono protagonisti....


Biografia (II parte)

1912/23


1912. Su consiglio di Apollinaire e dietro segnalazione di Pierre Laprade, partecipa al Salon d'Automne esponendo tre tele: una Piazza d'Italia, un Autoritratto e L'enigma dell'oracolo, che ottengono un buon successo di critica.
1913. All'inizio dell'anno e' presente con tre opere al Salon des Indipendants e poi, con quattro opere, nuovamente al Salon d'Automne. Apollinaire parla dei "paesaggi metafisici" di de Chirico in articoli pubblicati in "Les Soirees de Paris". Incontra Pi casso, Derain, Brancusi, Braque, Leger, e si immerge nello studio di Schopenhauer.
1914. Espone tre opere al Salon des Indipendents. Frequenta l'ambiente artistico e letterario dell'Ecole de Paris con il fratello che e' musicista molto apprezzato, e viene riconosciuta l'assoluta originalità ella sua visione, immune da ogni influsso del le tendenze artistiche dominanti. Dipinge il ritratto di Apollinaire, noto come L'homme-cible. Ardengo Soffici scrive di lui su "Lacerba". Attraverso Apollinaire, conosce Paul Guillaume, giovane mercante che si interessa della sua opera. Nell'abbondante produzione di questi anni de Chirico inventa ed elabora con straordinaria fantasia temi di misteriosa magia poetica: visioni architettoniche, piazze d'Italia, statue solitarie, oggetti assurdamente avvicinate di inquietanti manichini. Realizza le sue prime nature morte.
1915. In estate viene richiamato in Italia per lo scoppio della guerra. Passa la visita a Firenze e viene destinato al 27 reggimento di fanteria di stanza a Ferrara. Riconosciuto il suo cattivo stato di salute, può svolgere un lavoro ausiliario e continuare a dipingere.
1916-17. L'impressione prodotta dall'ambiente urbano ed architettonico della città di Ferrara e' fondamentale per lo sviluppo della sua visione. Qui dipinge capolavori come Le muse inquietanti, Ettore e Andromaca, 11 Trovatore e una serie di interni metafisici. L'influenza del suo mondo poetico è determinante per l'opera di Carlo Carrà, suo compagno all'Ospedale militare dal gennaio alla primavera del 1917. Oltre a Savinio, pure soldato nella stessa città, partecipa a frequenti discussioni artistiche anche Filippo de Pisis. Insieme danno vita alla breve stagione della "pittura metafisica".
1918-19. Nell'inverno viene trasferito a Roma, dove alloggia con la madre al Park Hotel. Dipinge, fra l'altro, il doppio ritratto suo e della madre. Frequenta i musei d'arte antica, in particolare quello di Villa Borghese, dove copia Lorenzo Lotto, ed ha la grande rivelazione della grande pittura davanti a un quadro di Tiziano. Collabora alla rivista di Mario Broglio "Valori Plastici" con articoli di notevole interesse teorico. Frequenta i letterati e gli artisti facenti capo alla rivista "La Ronda". Dopo aver partecipato con Carrà ad una mostra nelle sale del giornale "L'Epoca", organizza una personale nella Galleria di via Condotti di proprietà dei fratelli Bragaglia con opere del periodo metafisico di Ferrara. Per l'occasione scrive Noi metafisici e "Valori Plastici" pubblica un volume in cui sono riprodotte dodici sue opere commentate da giudizi critici di illustri scrittori ed artisti, tra i quali Apollinaire, Blanche, Carra', Papini, Raynal e Soffici. Andre' Breton recensisce entusiasticamente l a mostra sulle pagine di "Litterature" ed entra in contatto epistolare con de Chirico.
1920-23. De Chirico divide il suo tempo tra Roma,Firenze e Milano. Collabora con la rivista "La Ronda", sulla quale pubblica l'articolo intitolato Classicismo pittorico, in cui esprime la sua ammirazione per Ingres e si dichiara fedele al disegno quale fondamento della grande arte classica. Nella sua pittura, infatti, si fa sempre piu' sentire una originale e romantica interpretazione della classicità e un interesse per la tecnica degli antichi Maestri rinascimentali. Il pittore russo Nicola Locoff lo inizia ai segreti della tempera grassa verniciata. Nel 1922 scrive una significativa lettera a Breton sull'importanza del "mestiere" per un pittore e sui segreti della tecnica. Dipinge le serie delle Ville romane, dei figliol prodigo, degli Argonauti e realizza una nuovo gruppo di nature morte. Rielabora, all'interno del nuovo spirito e della nuova tecnica, motivi metafisici degli anni precedenti. Espone a Berlino in una mostra organizzata da "Valori Plastici". Inoltre, nel 1921 tiene una personale a Milano , presso la Galleria Arte, suscitando scandalo; nel 1922 espone alla Fiorentina Primaverile e cinquantacinque quadri a Parigi, da Paul Guillaume; nel 1923 alla Biennale romana, visitata da Paul Eluard che gli acquista diversi dipinti.

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Periodo Storico

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