|
L'Italia e Parigi
Nel febbraio 1910 Savinio si recò a Parigi, mentre de Chirico ritornò in Italia, stabilendosi prima a Milano e in seguito a Firenze. Nel corso di una lunga malattia studiò gli scritti di Arthur Schopenauer e Friedrich Nietzsche e creò i primi dipinti autonomi rispetto all'influsso di Bocklin. Nel luglio 1911 insieme con la madre, seguì Savinio a Parigi, facendo tappa a Torino, la città che aveva visto l'insorgere della follia in Nietzsche. Al Salon d'Automne del 1912 de Chirico espose per la prima volta le sue immagini malinconiche di piazze urbane, popolate di monumenti solitari e racchiuse da ciechi porticati. Infrangendo i canoni della prospettiva tradizionale e del modellato illusionistico creò spazi sconcertanti e strane giustapposizioni di oggetti evocanti realtà inquietanti e metafisiche. Verso la fine del 1914 introdusse l'iconografia del manichino, influenzato dalla poesia e dal teatro di Savinio e di Guillaume Apollinaire.
go back
|
|
|